Restructuring Manager: chi è e cosa fa
Il Restructuring Manager è una figura specializzata nella gestione dei processi di ristrutturazione aziendale, con l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario di un’impresa. Si tratta di un ruolo strategico che interviene in situazioni complesse, come crisi di liquidità, insolvenza, operazioni straordinarie o profondi cambiamenti organizzativi.
Solitamente, il Restructuring Manager opera all’interno di società di consulenza, fondi di investimento, studi professionali o direttamente nelle aziende, soprattutto in fasi di turnaround o di revisione strategica. Lavora a stretto contatto con il CFO, il Consiglio di Amministrazione, il reparto legale e le principali funzioni aziendali, contribuendo in modo significativo al processo decisionale.
Il Restructuring Manager analizza la situazione economico-finanziaria dell’impresa, individua le criticità, propone soluzioni operative e ne coordina l’implementazione. Il suo intervento può includere sia la ristrutturazione finanziaria (ad esempio la rinegoziazione del debito) sia quella operativa, attraverso l’ottimizzazione dei costi, la razionalizzazione delle attività, eventuali dismissioni o riorganizzazioni aziendali.
Competenze del Restructuring Manager
Per ricoprire il ruolo di Restructuring Manager è necessario possedere una combinazione di competenze tecniche, finanziarie, legali e organizzative, oltre a una forte capacità di analisi e visione strategica. Le competenze principali includono:
- Analisi economico-finanziaria avanzata: capacità di interpretare in profondità dati finanziari, bilanci, flussi di cassa, redditività e indicatori di rischio.
- Pianificazione finanziaria e controllo di gestione: competenza nella costruzione di piani di rilancio sostenibili, modelli previsionali e scenari alternativi.
- Conoscenza dei meccanismi di crisi d’impresa: padronanza delle normative legate alla crisi e degli strumenti per la risoluzione delle situazioni di squilibrio.
- Capacità di negoziazione con stakeholder: abilità nel gestire relazioni complesse con banche, creditori, investitori, advisor e soggetti istituzionali coinvolti nel percorso di ristrutturazione.
- Project management e leadership: capacità di guidare progetti complessi e multidisciplinari, mantenendo il controllo su tempistiche, risorse e risultati.
- Problem solving e resilienza: attitudine ad affrontare contesti ad alta pressione, trovare soluzioni pratiche e adattarsi rapidamente al cambiamento.
Le attività principali del Restructuring Manager
Il Restructuring Manager è coinvolto in tutte le fasi del processo di ristrutturazione, dalla valutazione dello stato di crisi alla messa in atto delle soluzioni individuate. Le sue attività principali includono:
- Analisi della situazione aziendale: valutazione dello stato patrimoniale, dei risultati finanziari, della struttura dei costi e del potenziale di continuità operativa.
- Definizione e attuazione del piano di ristrutturazione: elaborazione di piani strategici di rilancio, comprensivi di azioni su struttura finanziaria, operations, governance e organizzazione.
- Ristrutturazione finanziaria: gestione delle trattative per la rinegoziazione del debito, reperimento di nuova finanza, ridefinizione dei rapporti con gli istituti di credito.
- Ottimizzazione dei flussi di cassa: implementazione di misure urgenti per migliorare la liquidità aziendale e garantire sostenibilità nel breve periodo.
- Monitoraggio del piano e reportistica: controllo dell’avanzamento delle iniziative e preparazione di report destinati alla Direzione, al CFO e agli stakeholder esterni.
- Interazione con il Consiglio di Amministrazione e gli advisor: supporto al processo decisionale strategico attraverso analisi, simulazioni e raccomandazioni operative.
Formazione e requisiti per diventare Restructuring Manager
Per ricoprire il ruolo di Restructuring Manager è generalmente richiesta una solida preparazione in ambito economico-finanziario, accompagnata da competenze trasversali in ambito giuridico, gestionale e organizzativo. I requisiti più comuni includono:
- Laurea in Economia, Finanza o Giurisprudenza: i percorsi universitari più indicati sono quelli in ambito economico o giuridico, con specializzazioni in corporate finance o diritto societario.
- Esperienza in consulenza, controllo di gestione o turnaround: è spesso richiesto un background maturato in ambito pianificazione finanziaria, audit o ristrutturazioni aziendali.
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